Il termine formazione deriva dal latino “forma”, che letteralmente significa “prendere forma”. Ciò nonostante questo termine può assumere una gran varietà di significati. Infatti,da una ricerca sull’etimologia della parola FORMAZIONE sono fuoriusciti svariati significati, molto diversi tra loro e anche presenti in differenti ambiti.Il processo di formazione può essere inteso sia come crescita personale: forza interiore (senso attivo), sia come perfezionamento di qualcuno: forza esteriore (senso passivo). Il concetto di Formazione è strettamente legato a quello di Educazione e di Istruzione, in quanto la “formazione” in un soggetto si realizza solamente dopo un adeguato sviluppo dell’educazione e dell’istruzione.La formazione, pertanto, costituisce un ambito d’intervento che va assumendo una rilevanza ed una diffusione sempre maggiori. Alla presenza sempre più generalizzata di iniziative di formazione, soprattutto rivolte agli adulti
ed orientate al lavoro, e di strutture formative stabili all’interno di contesti diversi, corrisponde, infatti, una riflessione articolata a livello europeo ed internazionale, sia sul ruolo della formazione rispetto al benessere individuale e delle comunità,sia sullo sviluppo economico, politico e culturale.È in tale ottica che si evidenzia l’esigenza di promuovere la formazione dell’individuo anche a “distanza”.La Formazione a Distanza o FaD nasce dunque per svincolare l’intervento didattico dai limiti posti dalla compresenza
fisica.
mercoledì 17 dicembre 2008
APPRENDERE E IMPARARE
La formazione è un processo morfogenetico,di condivisione e di cooperazione,poichè imparo con e dagli altri,è un campo plurale perchè si mette in moto una società complessa,di forti intrecci con capacità e intelligenze diverse. Il fine del formatore è nella riflessività dell'agire umano.(Etimologicamente "rifletto" =do un'immagine e mi viene restituita).Nella modernità riflessiva ,ci si sollecita,ci si stimola perchè la formazione è un viaggio,con partenza,traking,arrivo e mete nuove.Si è obbligatoriamente ANTROPOLOGICAMENTE PRESENTI NEL MONDO in quanto esseri pensanti.La riflessività impone un moto continuo,è contrapposta alla staticità e implica un mettersi continuamente in gioco con decisionalità;è un atto che appartiene all'atto dell'apprendere,ma un apprendere propriamente francese (=à prendre= prendo). Nella lingua italiana non c'è distinzione tra la parola apprendere e la parola imparare,vengono considerati sinonimi,eppure questi verbi presentano una sottile ma determinante differenza: apprendere(=dal francese=à prendre=prendo),mentre il verbo imparare(=dal latino paro,paras=preparare);il primo ha una connotazione del tutto finalista,mmentre il secondo ha una connotazione propedeutica che riguarda l'anima pedagogica della formazione. Possiamo affermare quindi che formazione vuol dire: Voler apprendere decidere cosa e come apprendere Guardare chi e cosa si apprende rispetto a terzi "La lezione più bella è quando alla fine di ogni lezione gli studenti hanno avuto la forza di un qualche dubbio"
RIVERBERO
Un buon formatore deve essere in grado di generare riverbero nei suoi formandi.Nel riverbero abbiamo sempre un raggio incidente e un raggio riflettente.E' l'anima dello studio.Immaginiamo un raggio di luce che illumini la terra,questa luce viene riflessa;immaginiamo ora che un una goccia d'acqua penetri nel terreno,l'acqua scende,idrata,crea,l'acqua da la vita..sarebbe bello che ogni formatore,ma voglio generalizzare..sarebbe bello che ogni persona potesse essere acqua e terreno permeabile e fertile cosicchè riesca a generare e rigenerarsi in ogni rapporto interpersonale,con gli altri ma anche con se stesso e che si consideri sempre educabile.(=dal latino e-ducere=tirar fuori)Non si finisce mai di imparare ne di conoscere,il pensiero è il motore di queste operazioni.La nostra mente e il nostro cuore hanno sempre bisogno d'allenamento! Educare e formare sono processi morfogenetici.Educare implica un agire pratico ad alta problematicità aperta,con possibilità di soluzione,è una combinazione di elementi diversi che porta all'avvio di un processo di pensiero.L'agire educativo implica nella persona un processo di ricerca,ciò lo può fare solo chi pensa.
SAGGEZZA
Chi è il saggio?? Saggio è colui che usa la saggezza.Colui che delibera su ciò che ritiene sia bene e giusto.Se so che è bene,allora agisco.Questa si chiama etica. Ma allora che cos'è la saggezza? Socrate sosteneva che la saggezza da lui intesa come "fronesis" fosse la capacità di calcolare i mezzi giusti,è un'operazione strumentale per dei fini.Possiamo affermare dunque che anche la saggezza è un sapere;unsapere fronetico,ispirato a un sapere che sa equilibrare saggezza e fini. Il pensiero in azione è COMPETENZA. Nell'agire pratico,prassico c'è un'azione riflessiva sul campo. Credo fermamente nella validità del sapere classico,un tempo molto considerato che purtroppo ai giorni nostri appare come un'immagine sfocata e sbiadita,ma alla quale dovremo guardare tutti con ammirazione e con esemplarità. "In mens sana corpore sana" secondo me ha una sua verità!Ruolo del formatore,ma soprattutto dovere di ogni persona è anche quello di cercare di salvaguardare la moralità e la salute psicofisica di ognuno di noi per una maggiore coltivazione di sè.Siamo unici ed è giusto tutelare la propria singolarità.
LA COMUNICAZIONE
In merito al blog di Chaira Dezuani,http://chiaradezuani.blogspot.com ha incuriosita la peculiarità con cui ha descritto l'importanza della comunicazione,l'uso della parola,la distinzione del linguaggio verbale da quello non verbale.La parola è stata sin dagli inizi il miglior modo per esprimere desideri,bisogni,concetti,stati d'animo,sentimenti,la usiamo ogni istante e non ci accorgiamo nemmeno della sua rilevanza.Proviamo a pensare per un secondo come potremo fare ad esprimerci senza l'aiuto di essa..Si è vero ci sono altri modi,i gesti,la mimica,per esempio(liguaggio non verbale)ma non otteremmo lo stesso effetto immediato e decisamente non così marcato come se usassimo l'enfasi che solo la nostra voce sa evidenziare..Un enfasi che molto spesso non risulta positiva..si basti pensare a quando siamo arrabbiati e azioniamo prima la bocca del cervello..o quando siamo portati a giudicare senza pensare alle conseguenze che la nostra parola può avere sulla persona in oggetto..credo sia facile adottare due metri e due misure,ma se pensiamo a un giuduzio su noi stessi ecco che è facile chetrapeli una maggiore clemenza.Quando si dice che a volte la lingua è più affilata di un coltello secondo me non si sbaglia molto..Ringrazio Chaira per avermi dato modo di riflettere maggiormante su un dono che ho e che purtroppo non uso sempre con tanta cautela..è una sorta di "istruzione per l'uso".
L'IMPORTANZA DELL'ASCOLTO
Voglio agganciarmi al blog di Irene Giacomazzi,sui pregiudizi,stereotipi e ascolto attivo..http://iren85-irene.blogspot.com ho trovato molto interessante affrontare la temztica del'ascolto e vorrei dire la mia a proposito,sottolineando l'importanza di un ascolto a noi e per noi..
L' ASCOLTO DI SE STESSI, oltre che l'ASCOLTO delle voci e dei rumori che provengono da fuori e non da se stessi, è una cosa fondamentale che meglio aiuta a crescere e a ragionare sul piano educativo e formativo..è un'arma vincente per un Formatore. " e proprio per quanto riguarda questo argomento vorrei riportare un passo tratto dall'opera Comunicazione interpersonale di Franta e Salonia: " Il silenzio è intenso,innanzi tutto,come spazio offerto all'altro perchè possa esprimere nei modi e nei tempi a lui congeniali la sua comunicazione"
L'ascolto è una dote che non tutti hanno e che non è da connotarsi in modo negativo perchè si pensa sia qualcosa di passivo,è difficile essere un buon ascoltatore perchè spesso si tende a mettere in rilievo il nostro modo di pensare perchè lo si ritiene più giusto,o più valido,un buon ascoltatore sa anche stare nell'ombra e aspettare il suo turno,non soffre di manie di protagonismo o di egocentrismo.
L' ASCOLTO DI SE STESSI, oltre che l'ASCOLTO delle voci e dei rumori che provengono da fuori e non da se stessi, è una cosa fondamentale che meglio aiuta a crescere e a ragionare sul piano educativo e formativo..è un'arma vincente per un Formatore. " e proprio per quanto riguarda questo argomento vorrei riportare un passo tratto dall'opera Comunicazione interpersonale di Franta e Salonia: " Il silenzio è intenso,innanzi tutto,come spazio offerto all'altro perchè possa esprimere nei modi e nei tempi a lui congeniali la sua comunicazione"
L'ascolto è una dote che non tutti hanno e che non è da connotarsi in modo negativo perchè si pensa sia qualcosa di passivo,è difficile essere un buon ascoltatore perchè spesso si tende a mettere in rilievo il nostro modo di pensare perchè lo si ritiene più giusto,o più valido,un buon ascoltatore sa anche stare nell'ombra e aspettare il suo turno,non soffre di manie di protagonismo o di egocentrismo.
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